Menu
Il fine istituzionale di Casa Famiglia Padre F. Spinelli

Casa Famiglia Padre F. Spinelli, emanazione dell’Istituto Suore Adoratrici, accoglie disabili gravi e gravissimi, con menomazioni fisiche, psichiche e sensoriali ed anziani non autosufficienti, privilegiando nell’accoglienza le persone a più alto rischio di “abbandono” e di “emarginazione sociale” ed “emergenze familiari”.

L’opera è finalizzata ad offrire una risposta globale e integrata ai bisogni degli anziani non autosufficienti e dei disabili.

Le funzioni si esplicano nella cura, riabilitazione, promozione e sviluppo delle potenzialità e assistenza della persona.

  • Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani (RSA)

    La struttura accoglie con modalità residenziale persone anziane non autosufficienti, bisognose di cure, di assistenza e di riabilitazione.

  • Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani (RSA) - Solventi

    La struttura accoglie, in regime di solvenza, persone anziane non autosufficienti.

  • Residenza Sanitaria per Disabili (RSD)

    La struttura accoglie con modalità residenziale disabili gravi di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

  • Centro Diurno Disabili (CDD)

    La struttura accoglie ospiti del territorio, di età superiore ai 18 anni, con disabilità grave e medio-grave, in regime semiresidenziale.

  • Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani (RSA)

    La struttura accoglie con modalità residenziale persone anziane non autosufficienti, bisognose di cure, di assistenza e di riabilitazione.

  • Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani (RSA) - Solventi

    La struttura accoglie, in regime di solvenza, persone anziane non autosufficienti.

  • Residenza Sanitaria per Disabili (RSD)

    La struttura accoglie con modalità residenziale disabili gravi di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

RSAHover Image
Principi ispiratori del progetto socio-sanitario delle Suore Adoratrici
Le Suore Adoratrici del SS. Sacramento vivono il loro Carisma  promuovendo un servizio, al centro del quale viene posta la persona con la sua dignità, le sue esigenze, i suoi bisogni. L’ospite è il soggetto primo di riferimento per cui pensare e organizzare.
L’attività complessiva dell’Istituto Casa Famiglia Padre F. Spinelli risponde ai criteri educativi-assistenziali e riabilitativi, andando oltre una logica assistenziale, per assumere un’impostazione centrata sulla capacità di “prendersi cura” (care) delle persone e di strutturare relazioni in un’ottica di sguardo globale alla persona e non solo, dunque, di “cura” (cure).
L’ispirazione di Casa Famiglia Padre F. Spinelli, anche nella denominazione, trae origine dall’orizzonte familiare, secondo l’intenzionalità educativa, assistenziale e riabilitativa: le unità abitative residenziali sono in correlazione alla dimensione familiare.
APPROFONDIMENTO: chi era Francesco Spinelli
CASA FAMIGLIA: “GRANDE” COME IL CUORE DI SUO PADRE 

Padre Francesco Spinelli, Fondatore delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento, nasce a Milano il 14 aprile 1853 da genitori bergamaschi.

Dopo aver frequentato la Scuola elementare a Cremona, inizia gli studi ginnasiali e liceali a Bergamo, con una brillante riuscita. Il padre lo vede medico perché Francesco è di animo sensibile e generoso verso i poveri, grazie all’educazione ricevuta dalla madre. Ma…..egli preferisce essere “medico delle anime”.

Nel 1875, a soli 22 anni, è consacrato Sacerdote e nello stesso anno, in S. Maria Maggiore a Roma, ha l’ispirazione di fondare l’Istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento. A 29 anni realizza il progetto di Dio e inizia la nuova Congregazione, che ha lo scopo di adorare giorno e notte Gesù Eucaristia e servire i fratelli più poveri, nei quali si deve “RAVVISARE IL VOLTO DI CRISTO”.

Il 6 febbraio 1913 muore a Rivolta d’Adda e subito intorno a lui si diffonde la fama della sua Santità. A Caravaggio il 21 giugno 1992 Papa Giovanni Paolo II lo beatifica e a Roma il 14 ottobre 2018 Papa Francesco lo canonizza.

La personalità spirituale del Beato Francesco Spinelli viene alla luce nell’arco di un’esistenza identificata con Cristo obbediente, povero che dona sé stesso sulla croce.

L’Eucaristia è il punto focale che illumina la vita sacerdotale del fondatore delle Suore Adoratrici e compenetra ogni attività e ogni progetto elaborato dallo stesso Istituto.  Infatti due sono gli obiettivi che sempre emergono: AMORE PER L’EUCARISTIA E SERVIZIO AL POVERO, ICONA DI CRISTO.

Casa Famiglia è una delle espressioni di servizio ai più bisognosi, voluta dal Fondatore dell’Istituto. Don Francesco ha manifestato una particolare predilezione per le persone affette da disabilità fisica, psichica e sensoriale e per gli anziani non autosufficienti.

Lo Spirito di amore e di donazione che hanno illuminato la vita del Fondatore vengono oggi tradotti in criteri operativi dalle Suore e dal personale laico che collabora a Casa Famiglia. 

La nostra Mission

Il “sogno” in S. Maria Maggiore è l’esperienza spirituale di incontro del Fondatore, don Francesco Spinelli, col Mistero dell’Incarnazione.

Questa ispirazione si realizza nel dare origine ad una comunità di Adoratrici, il cui scopo è: “Adorare perpetuamente Gesù Sacramentato, amarlo di vivo affetto, attingere dal Suo cuore sacratissimo l’ardore della carità che si spande a vantaggio dei prossimi”.

L’adorazione dell’Eucaristia è stare alla scuola di Gesù, è divina compagnia, lode, ringraziamento e riparazione per imparare l’atteggiamento adorante che permea l’intera esistenza e, secondo il Fondatore, si esprime in un servire caratterizzato da perdono e compassione, prontezza e umiltà, perché dall’Eucaristia si impara a “ravvisare” il volto di Cristo in ogni fratello.

Il Fondatore ha voluto che la carità e la comunione fossero vissute prima di tutto nelle relazioni tra le sorelle in comunità, perché la grande massima che consolida e cementa la Congregazione Religiosa è l’unità nella carità.

Accogliamo dal cuore della Trinità il dono della comunione con il Signore nella vita fraterna e testimoniamo una profonda spiritualità di comunione nei diversi ambiti della Chiesa.

Assumendo la gioiosa fatica di armonizzare le diversità di personalità, età e cultura siamo chiamate a diventare “segno per il mondo e forza attrattiva che conduce a credere in Cristo”. Con la nostra esistenza eucaristica diventiamo un richiamo al senso dell’Oltre, che interpella le persone e suscita in loro la sete di Dio.

Il Fondatore ha una spiccata sensibilità e attenzione alla dignità, alle sofferenze e alle povertà della persona, sia materiali che spirituali nonché un’amorevole accoglienza e ospitalità dei sacerdoti.

Desidera dare una precisa e concreta risposta attraverso “opere di carità verso il prossimo a seconda dei vari e gravi bisogni dei luoghi e dei tempi”; nelle sue opere “volle ammessi i poveri infelici, rifiutati dagli altri istituti”.

Anche nell’attuale società, in quanto Adoratrici, desideriamo essere presenza che riconosce e accoglie la persona nella sua dignità, con una predilezione per il più debole e per chi non ha voce.

Il Fondatore identifica nell’adorare e servire la risposta dell’uomo all’ “accesa carità” di Dio per l’umanità, “incomprensibile tratto di misericordia” reso presente nell’Eucaristia.

Lo Spirito di amore e di donazione che hanno illuminato la vita del Fondatore vengono oggi tradotti in criteri operativi dalle Suore e dal personale laico che collabora a Casa Famiglia. 

Nel corso degli anni c’è stata un’evoluzione circa le opere per rispondere ai bisogni dei tempi e dei luoghi.

In Italia sono nate e si sono evolute opere educativo-scolastiche e parrocchiali, opere socio-educativo-assistenziali per disabili e persone anziane; anche il servizio infermieristico a domicilio già in uso ai tempi del Fondatore è stato ripreso nel tempo; si sono attivate opere socio-educative per le vittime della tratta e per tossicodipendenti.

Incoraggiante è stata la richiesta di alcuni Vescovi ad aprire “chiese dell’adorazione”.

Il profondo amore di don Francesco per la Chiesa universale e il suo zelo per le anime si esprimono nel desiderio di dare il sangue per la propagazione della fede e lo orientano verso la missione ad gentes.

Pertanto nelle Missioni Estere sono stati aperti dispensari e maternità, scuole dell’infanzia e primaria, scuole professionali, foyer, progetti di dépistage dei casi AIDS e rispettiva terapia ed educazione della coppia.

In ascolto della realtà multiculturale, ci poniamo in atteggiamento di dialogo per cogliere nelle diverse culture le tracce della presenza di Dio.

Contribuiamo a una fattiva corresponsabilità per la missione della Chiesa, condividendo la nostra spiritualità con laici e presbiteri nella Fraternità Eucaristica.